Affori - Affer-Birichinate di cortile anni 45/50 -giochi e scherzi in un vecchio cortile di Affori -шутками в старом дворе-blagues dans une ancienne cour intérieure



Tutte le foto inserite in questo blog sono state "prese" dal Web. Si ringraziano coloro che mi hanno "aiutato" con queste foto.






Tanti anni fa, (dopo guerra) nel rione non c’erano fognature né acqua potabile, nei cortili dei "paisan" c’era la tromba dove tutti prendevano acqua per le necessità familiari.
Attorno alla tromba, le donne si ritrovavano per lavare i panni "cul sigiun" e l’acqua superflua, veniva incanalata in un rigagnolo ove sguazzavano le oche e le anatre e che portava tramite una fessura oltre il muro di cinta nel parco adiacente, qui un canaletto scavato dagli uomini del cortile, d’accordo "cun el sciur Fatur" responsabile del parco, raggiungeva una grossa buca profonda un paio di metri... il famoso pozzo nero.
Ogni anno, gli uomini, con le scale, superavano il muro di cinta e si adoperavano per la pulizia del canale e del pozzo, tra l'altro pieno di grossi rospi che d’estate si sentivano gracidare in tutto il cortile.
I ragazzini del cortile, disubbedendo alle loro mamme, spesso scavalcavano il muro. per giocare lungo il canaletto e sui lati del pozzo.
Ridendo e scherzando, a volte si arrivava a fare cose impensate e pericolose.
George era un gran birichino, voleva sempre dimostrare d’essere il più forte, il più bravo, il più esperto ed il pìù intelligente; così ogni tanto combinava pasticci a danno degli amici.
Un giorno tutti e 4, stavamo giocando attorno al pozzo nero, d’improvviso George cercò di spingere John e Charles nel pozzo, ma gli andò male perché nel pozzo in scivolata finì lui e l’altro, Bob, allungò il braccio e lo tolse dall'acqua lorda e putrida.
Per fortuna, sulla ringhiera del caseggiato c'era Antony, la cui mamma Mary gli aveva proibito di scavalcare il muro e ci seguiva con lo sguardo vedendo così l'intera scena e quando George fingendo di piangere dicendo a sua mamma che noi l’avevano buttato nel pozzo, a giustificazione della lordura che aveva indosso, Antony gridò: Non è vero... non è vero, è caduto da solo mentre tentava di buttare gli altri!
La mamma perciò prese a sculaccioni il figlio e poi gli fece indossare dei panni puliti, prese quelli sporchi ed andò alla tromba. per lavarli.
Ma nel frattempo erano tornati dal lavoro gli altri suoi figli e dovette dire quel che era successo.
Uno dei figli, Gian, chiamò e ci fece raccontare il fatto, poi convinto della nostra buonafede, prese il fratello minore per il colletto, lo denudò in cortile, lo portò alla tromba e con una spazzola di setola e con l'acqua fredda del rubinetto lo lavò davanti a tutti. La gente fuori dalle case, nel cortile, sulla ringhiera e sul ballatoio del 2° piano guardava e rideva, e la "sciura Rina se l'era persina fada adoss dal rid".
George piangeva e urlava ma suo fratello continuava a spazzolarlo e tra una sberla e l'altra disse:
fai sempre arrabbiare la mamma, ti sei sporcato nel pozzo nero, hai dato la colpa agli amici ed ora la punizione per le tue bugie è questa… ti lavo e ti spazzolo per toglierti l’odore di cui ti sei impregnato e per mondarti delle bugie che hai raccontato.
Da quella sera, per diversi anni, ogni volta che combinavamo guai, le mamme ci dicevano: "Varda ... se te cumbinet ancamò qualcos, te lavi e te spasetti cume el amis,
te capì pisquano?

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