Bill Ford soldato - avventure di fantasia
Questo raccontino si ispira alle avventure di Richard Sharpe, raccontate con maestria nei romanzi storici/avventurosi di Bernard Cornwell un vero grande
in questo genere di romanzi, che sono pubblicati in Italia da Longanesi.
Bill Ford a soli 18 anni per togliersi dai pasticci, aveva trovato un modo semplice e sicuro per sfuggire, dopo un borseggio in cui era stato riconosciuto dalla vittima, alla relativa condanna,
presentarsi alla prima caserma militare ed arruolarsi nell'esercito di sua Maestà.
Le guardie arrivarono in ritardo, lui aveva già apposto la firma sull'atto di arruolamento, l'esercito che non mollava nessuno, lo strappò dalle grinfie di un processo e dal carcere. Con l'arruolamento ogni suo reato veniva accantonato e Bill Ford ebbe così un tetto una piccola paga e per vestito una fiammante divisa militare con un sicuro pasto giornaliero più una razione di "grog".
Di statura molto alta anche se giovane, nelle riviste, sfilate ed addestramenti la sua figura spiccava su tutti, tanto che quasi sempre gli ufficiali ricorrevano a lui per faccende loro private e da sbrigarsi fuori dalla caserma, sia che fossero questioni di donne, debiti di gioco e il giovane si dimostrava abile nel districarsi in mezzo a tutti questi intrighi.
Bill accettava volentieri questi incarichi che rendevano più vivace la monotona vita militare. Questi favori venivani ricambiati dagli ufficiali con permessi di libera uscita, per cui molti compagni d'arme lo invidiavano.
Usufruendo di permessi serali, poteva frequentare una certa Lisette, la sarta del reggimnento che gli aveva manifestato più volte un interesse personale.
Sebbene fosse frequentata dai Sergenti maggiori, Lisette appena possibile si rendeva disponibile per qualche serata da trascorrere in intimità presso di lei.
Fu durante una di queste sere che il soldato Bill Ford incappò nella sua prima avventura
Usufruendo di permessi serali, poteva frequentare una certa Lisette, la sarta del reggimnento che gli aveva manifestato più volte un interesse personale.
Sebbene fosse frequentata dai Sergenti maggiori, Lisette appena possibile si rendeva disponibile per qualche serata da trascorrere in intimità presso di lei.
Fu durante una di queste sere che il soldato Bill Ford incappò nella sua prima avventura
"privata"con l'uniforme militare. Nel rientrare in caserma dopo un appuntamento con Lisette, sentendo delle grida d'aiuto, d'impulso deviò in una stradetta laterale lungo il fiume e vide che si stava perpetrando una aggressione armata nei confronti di una coppia di giovani vestiti elegantemente, sicuramente di ricca famiglia.
Bill, che proveniva dai bassifondi, aveva maturato un istinto, che nelle brutte situazioni lo spingeva automaticamente a passare all'azione; non seppe resistere e con impeto si buttò sul farabutto che faceva da palo, lo gettò per terra e con due calcioni lo mise ko, gli sfilò le due pistole e la spada e mentre il giovane difendeva duellando la donna che era con lui, fece fuoco prima sull'uomo vicino alla donna e poi sul suo compare, gettò le pistole scariche per terra e con un colpo di spada trafisse l'ultimo uomo. La lotta cessò di colpo, e nel silenzio sopraggiunto, la donna, forse presa dalla paura, o per qualche motivo sconosciuto, si mise a fuggire abbandonando l' "amico ferito" e lasciando Bill perplesso.
Il "palo" era l'unico dei quattro che si stava riprendendo, con un balzo Bill lo raggiunse e con altri due calcioni lo mise definitivamente fuori combattimento, l'esperienza, fatta nella lotta per la sopravvivenza nei quartieri malfamati della città, l'aveva aiutato, nel futuro sarebbe ritornata utile svariate volte.
Allora si occupò del giovane che giaceva a terra con diverse ferite, di cui una d'arma da fuoco. Comunque era in sè e non era così grave, tanto che Bill, essendo un soldato, fece quelli che tutti i soldati facevano sui campi di battaglia dopo una vittoria: saccheggiare accampamenti, villaggi, città e depredare le vittime, anche gli stessi commilitoni morti.
Tutto ciò secondo i Sergenti, era il loro premio extra paga, che si conquistava ovviamente dopo una vittoria, altrimenti sarebbe stato il nemico ad approffitarsene.
Ritornò agli aggressori, li depredò dei soldi, dei documenti e di tutto ciò che poteva essere convertito in contanti, ma la sorpresa l'ebbe dopo aver svuotato le tasche al "palo" in quanto in un sacchetto di pelle chiuso da lacci, vi trovò un piccolo tesoro, ben 500 ghinee d'oro, allora capì che questo gruzzolo in oro era sicuramente il prezzo pagato agli aggresori per eseguire un assassinio, i 4 erano dunque dei sicari, ecco perchè avevano il volto scoperto, la loro missione era uccidere o rapire e non borseggiare, ma la donna?
Bill aveva un bel gruzzolo in tasca, anzi un capitale, con questi soldi avrebbe potuto addirittura comprarsi un brevetto di ufficiale ma pensò a Lisette e gli sfuggì un mezzo sorriso, chissà come sarebbe stata contenta ad averne un pò.
Ora gli si presentò un dilemma: doveva provvedere al ferito o ritornare in caserma? Era già tardi e probabilmente sarebbe stato sbattuto in guardina perchè mancante ingiustificato all'appello, tanto valeva prendersi cura del giovane che essendo ricco, magari lo avrebbe ricompensato con altre ghinee.
Decise di aiutare il giovane che ripresosi lo guardò e mormorò: - Presto, mi porti all'ambasciata Russa, l'ambasciatrice è mia madre, mio padre è l'aiutante, sicuramente ti ricompenseranno molto bene, inoltre abbiamo un dottore esperto che mi curerà... e svenne.
Bill si decise, strappò le camicie degli aggressori e li bagnò nel fiume attiguo, con queste inumidì la fronte del giovane e tamponò alla meglio alcune ferite quindi decise di trascinare sul greto i corpi dei criminali per toglierli dalla strada, e dai documenti presi in precedenza capì che erano francesi. Si ricordò all'ora che Francia e Inghilterra avevano stipulato uno dei tanti armistizi e Napoeone dichiarava apertamente il desiderio di arrivare a Mosca con le sue armate, forse quella serata movimentata era dovuta ad un gioco di spionaggio? Era ora di muoversi, caricò sulle spalle il giovane e s'incamminò velocemente verso l'ambasciata russa, conosceva la strada, per avere presidiato diverse ambasciate durante disordini popolari specie quella Francese.
Si allontanò dal posto dell'agguato, era rimasto fin troppo, poteva arrivare qualcuno e fare domande inopportune, inoltre qualcuno nelle case vicine aveva sicuramente sentito e visto tutto, ma la paura li aveva fatti restare chiusi in casa, la figura di un soldato in divisa rimaneva impressa nella mente a lungo anche se il tutto si era concluso in 30 minuti, l'unica cosa fuori posto era la fuga della giovane e bella donna, perchè?
Prendendo delle scorciatoie e marciando a passo veloce Bill impiegò un quarto d'ora per raggiungere l'ambasciata, qui suonò il campanaccio, allo sportellino apparve un volto che lo scrutò a lungo, Bill gli mostrò il giovane, l'uomo urlò all'interno qualcosa ed aprì immediatamente il portone dal quale uscirono diversi uomini che tolsero il giovane dalle spalle di Bill, il quale d'istinto balzò nell'ambasciata entrando prima di loro senza essere invitato, ora sarebbe stato difficile cacciarlo in quanto nelle sue mani apparvero d'improvviso due pistole.
Il capo degli uomini lo guardò impaurito, ma Bill parlò piano con calma: - Voglio solo un pezzo di carta, col timbro dell'ambasciata per giustificare la mia assenza all'appello serale del reggimento. e subito avete capito, mise via le pistole facendo capire che era pronto ad usarle.
Una persona con la divisa di cerimoniere si fece avanti e rispose: - Sarà fatto al più presto, non vogliamo un soldataccio di bassa lega come lei nell'ambasciata, però dovrà essere firmata
da sua Altezza la contessa Zaroski... la nostra Ambasciatrice.
- Aaah... disse Bill - Se sapevo che il giovane era un principe, questo soldataccio l'avrebbe lasciato ai briganti che volevano ucciderlo, noi siamo di bassa lega, però quando c'è un'agitazione popolare chi avete premura di chiamare? I soldatacci per salvarVi la "ghirba"...
- Bene... bene... disse una bella voce di donna - Dunque voi avete salvato la "ghirba" a mio figlio... ebbene, dite cosa volete?
- Madame, Il vostro cerimoniere sa quel che voglio e...
- Prendete - Disse una voce d'uomo in modo aspro e seccato, (il padre del giovane) - Sono 100 ghinee, vanno bene? Ecco... e lanciò le banconote verso Bill.
Questi sebbene gli facessero comodo le lasciò cadere e fece l'atto di pulirsi la divisa.
- Questa è una divisa dell'esercito Inglese... signore - l'unico esercito che sa tener testa alle armate di Napoleone, non la inzozzo per trenta denari... voglio solo una lettera firmata dall'ambasciatrice per ritornare in caserma e giustificare il ritardo.
- Eccola... non si preoccupi andrà tutto bene. disse con voce gentile la contessa Zaroski - Ora potete andare... soldato, mio figlio ha raccontato quanto è successo, vi ringrazia ed io pure, le ferite non sono gravi ma ne avrà per un bel pò... grazie... poi rivolta al marito: - Ne parleremo dopo. ora raggiungi nostro figlio... vai.
Bill fece un inchino, con un perfetto dietrofront uscì dall'ambasciata e velocemente svicolò in una stradetta adiacente evitando le guardie della milizia dirette dalla contessa Zaroski, i guai non erano finiti, ma anzi iniziavano proprio adesso.
Prima cosa: nascondere il gruzzolo tolto ai sicari, poi rientrare in caserma; l'ufficiale di turno vedendo la sua giustificazione con stemma della Russia, avrebbe chiesto spiegazioni magari svegliando il colonnello o l'aiutante maggiore e lui si sarebbe trovato nei guai, specie se le guardie della milizia fossero venute alla caserma per un rapporto, ma era sicuro che i Russi avrebbero fatto tenere sotto silenzio il tutto.
Per sua fortuna il colonnello era a casa sua, perciò l'ufficiale lo mandò in camerata dove Bill si stese nella sua branda e si addormentò immediatamente, sognando di una giovane donna che fuggiva.
Il suono della sveglia, lo rimise in piedi assonnato, tra gli sguardi attoniti dei compagni d'armi, unico scopo evitare o limitare i guai. poi pensando al gruzzolo nascosto gli sfuggì un mezzo sorriso.
Forza e coraggio soldato Bill Ford.
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