Titic titoc - ticchettio degli zoccoli sulle pedane di cemento al mare - Cesenatico e bagno Marconi - ticking of hooves on the beach - les galoches en bois sur la plage - los zuecos de madera en la playa
Immagini da Internet
Le tre signore dell'ombrellone di fianco al mio, alzarono la testa e una di loro ridendo disse a voce alta: Uei Marito è arrivata la tua "Walkiria" e tutti li attorno si misero a ridere.
Il marito stuzzicato dalla moglie rispose: Non la conosco non è la mia Walkiria ma è quella del Bagnino di Salvataggio. Altre sonore risate, non conoscendo nessuno, feci finta di nulla e il suono stuzzichevole e sexy del titic titoc mi raggiunse, senza girare la testa vidi una bella signora Austriaca passare a fianco del mio ombrellone posto presso la pedana.
Era l'unica con un costume castigato, tutte le altre signore presenti e le tre donne che giocavano a carte nell'ombrellone di fianco al mio erano in bikini anche se anziane, i loro tre mariti leggevano il giornale nell'ombrellone davanti a quello delle loro mogli.
A ragion di logica, devo dire che era il terzo giorno di Settembre un Lunedì (di tanti anni fa), partito da Milano alle 5 del mattino arrivai in 3 ore a Cesenatico e andai direttamente al Bagno Marconi senza passare dall'Albergo, prenotai l'ombrellone, il solito, penultima fila vicino al bar ed al Juke box, li mi conoscevano molto bene.
Senza scompormi la seguii con gli occhi sino a quando raggiunse la battigia, Ella però si fermò presso il primo ombrellone, tolse il suo Pareo e rimase con un costume completo nero con una sola spallina e con righe di vari colori.
Costume |
Era l'unica con un costume castigato, tutte le altre signore presenti e le tre donne che giocavano a carte nell'ombrellone di fianco al mio erano in bikini anche se anziane, i loro tre mariti leggevano il giornale nell'ombrellone davanti a quello delle loro mogli.
A ragion di logica, devo dire che era il terzo giorno di Settembre un Lunedì (di tanti anni fa), partito da Milano alle 5 del mattino arrivai in 3 ore a Cesenatico e andai direttamente al Bagno Marconi senza passare dall'Albergo, prenotai l'ombrellone, il solito, penultima fila vicino al bar ed al Juke box, li mi conoscevano molto bene.
Diversi minuti dopo arrivarono di corsa due ragazzini che raggiunsero la "Walkiria", erano i suoi figli Tobia e Nicole, lei si chiamava Utta.
I ragazzi velocissimi, si tolsero i vestiti e si buttarono nell'acqua dove sguazzarono per 15 minuti: la madre disse qualcosa, loro si cambiarono i costumi bagnati e poi sempre di corsa andarono al bar ovviamente seguiti dalla madre coi suoi zoccoli che fecero risuonarono per tutta la pedana il loro titic e titoc stimolante per gli uomini ma forse non troppo per le donne.
I due figli uscirono dal bar con dei gelati e lei con del Deutsch Coffee.
In quell'istante sopraggiunse il Bagnino di Salvataggio che parlò con lei. Prima di rispondere Utta allontanò i due figli che ritornarono sotto l'ombrellone mentre lei rispondeva a tono al bagnino terminando con una serie di secchi: Nein nein nein, quindi allontanandolo, continuò a sorbirsi il suo caffè come se nulla fosse accaduto.
Il bagnino entrò al bar dove ordinò un bicchiere di Sangiovese. Stefano il barista che gestiva anche il Bagno Marconi per conto dell'Azienda di Soggiorno Cesenatese richiamò il bagnino invitandolo a non dire parolacce e a non molestare le turiste straniere specie quando la risposta era negativa. Fu in quel frangente che io giunsi al bar e sentii tutto ciò.
Walkiria |
I due figli uscirono dal bar con dei gelati e lei con del Deutsch Coffee.
In quell'istante sopraggiunse il Bagnino di Salvataggio che parlò con lei. Prima di rispondere Utta allontanò i due figli che ritornarono sotto l'ombrellone mentre lei rispondeva a tono al bagnino terminando con una serie di secchi: Nein nein nein, quindi allontanandolo, continuò a sorbirsi il suo caffè come se nulla fosse accaduto.
Il bagnino entrò al bar dove ordinò un bicchiere di Sangiovese. Stefano il barista che gestiva anche il Bagno Marconi per conto dell'Azienda di Soggiorno Cesenatese richiamò il bagnino invitandolo a non dire parolacce e a non molestare le turiste straniere specie quando la risposta era negativa. Fu in quel frangente che io giunsi al bar e sentii tutto ciò.
Vino vino e tira a campa! Ogni donna ti vuol Lascià! |
Il Bagnino tracannò il Sangiovese e sempre brontolando se ne ritornò alla sua torretta d'osservazione. Conoscendo Stefano da anni, chiesi il motivo di questo richiamo e lui rispose: Chi esce alla sera con una straniera e il giorno dopo lei si rifiuta di rivederlo, che vuol dire... vuol dire che il nostro baldanzoso bagnino aveva fatto fiasco completo.
Tutto questo era successo alla mattina, speravo che nel pomeriggio mi si presentasse l'occasione buona per conoscerla meglio, visto che la sera prima era uscita col bagnino forse avrei potuto frequentarla anch'io.
Ma nel pomeriggio nonostante fossimo tutti presenti sotto il sole non successe nulla, io presi da solo un caffè e poi misi 100 lire nel juke box per 3 dischi (quelli di vinile) ed essendo Settembre il mese delle persone anziane, molte donne si misero a ballare tra loro il valzer la mazurca ed il Foxtrot che avevo digitato.
Una di queste signore mi chiese di ballare e ballai (mi ricordo il titolo della canzone) "La mazurca di periferia" di Raul Casadei.
Utta incuriosita vide ballare e con i figli venne al bar per vedere, cosicché quando fu la volta del Foxtrot la invitai e lei accettò.
Dopo il ballo tutto ritornò tranquillo e venne l'ora di andare in Albergo per la doccia e la cena.
Nel passare attraversai il locale del bar, Stefano mi fece presente che la signora soggiornava presso l'Hotel San Pietro.
Fu così che verso le 9 di sera la tentazione di vederla mi spinse a passare con la mia Lancia Hpe davanti al sopraddetto Hotel, fui fortunato, sul marciapiede vidi Lei che stava dando degli "ordini" ai figli.
Io scesi dalla macchina dissi buona sera e Lei mi rispose e allora aggiunsi ancora: Dancing? Utta mi squadrò, sorrise, fece di si e mi indicò l'ora sul quadrante del mio orologio, erano le 9,05 e facendo segno di aspettare puntò il dito sulle 9,15. OK dissi.
Rientrò in Hotel a cambiarsi e ritornò con l'abito da sera dopo 10 minuti, salì in auto e la portai a Valverde di Cesenatico al Club Paradise* dove passammo tutta la serata a ballare sia la musica disco che il liscio.
*"Negli anni 90 questa sala da ballo venne ristrutturata in discoteca con un altro nome."
Prima della chiusura del Dancing, eravamo già in auto per rientrare, io non riuscivo a spiegare cosa volevo, (non c'era Stefano a tradurre), ma alla fine dissi queste parole: Go to Hotel o... Here? Lei rispose Here, curvai a destra, parcheggiai in una strada buia e quasi deserta* che portava fin sulla spiaggia dove qualche anno prima vi era il bagno dei Finanzieri che fu poi distrutto da una grande mareggiata. *(Per le strade e le spiagge non affollate basti ricordare che eravamo in Settembre). Rimanemmo lì per un paio d'ore sin quando Lei ridendo disse qualcosa come: Jetzt gehen wir zu Hotel.
Qui sotto:
Una veduta di Cesenatico e del porto canale molto frequentato dai turisti alla sera e con la possibilità di vedere a quei tempi l'esibizione dell'orchestra spettacolo di Raul Casadei e la sua Nave del Sole.
Ma nel pomeriggio nonostante fossimo tutti presenti sotto il sole non successe nulla, io presi da solo un caffè e poi misi 100 lire nel juke box per 3 dischi (quelli di vinile) ed essendo Settembre il mese delle persone anziane, molte donne si misero a ballare tra loro il valzer la mazurca ed il Foxtrot che avevo digitato.
Una di queste signore mi chiese di ballare e ballai (mi ricordo il titolo della canzone) "La mazurca di periferia" di Raul Casadei.
Utta incuriosita vide ballare e con i figli venne al bar per vedere, cosicché quando fu la volta del Foxtrot la invitai e lei accettò.
Dopo il ballo tutto ritornò tranquillo e venne l'ora di andare in Albergo per la doccia e la cena.
Nel passare attraversai il locale del bar, Stefano mi fece presente che la signora soggiornava presso l'Hotel San Pietro.
Fu così che verso le 9 di sera la tentazione di vederla mi spinse a passare con la mia Lancia Hpe davanti al sopraddetto Hotel, fui fortunato, sul marciapiede vidi Lei che stava dando degli "ordini" ai figli.
Io scesi dalla macchina dissi buona sera e Lei mi rispose e allora aggiunsi ancora: Dancing? Utta mi squadrò, sorrise, fece di si e mi indicò l'ora sul quadrante del mio orologio, erano le 9,05 e facendo segno di aspettare puntò il dito sulle 9,15. OK dissi.
Rientrò in Hotel a cambiarsi e ritornò con l'abito da sera dopo 10 minuti, salì in auto e la portai a Valverde di Cesenatico al Club Paradise* dove passammo tutta la serata a ballare sia la musica disco che il liscio.
*"Negli anni 90 questa sala da ballo venne ristrutturata in discoteca con un altro nome."
Prima della chiusura del Dancing, eravamo già in auto per rientrare, io non riuscivo a spiegare cosa volevo, (non c'era Stefano a tradurre), ma alla fine dissi queste parole: Go to Hotel o... Here? Lei rispose Here, curvai a destra, parcheggiai in una strada buia e quasi deserta* che portava fin sulla spiaggia dove qualche anno prima vi era il bagno dei Finanzieri che fu poi distrutto da una grande mareggiata. *(Per le strade e le spiagge non affollate basti ricordare che eravamo in Settembre). Rimanemmo lì per un paio d'ore sin quando Lei ridendo disse qualcosa come: Jetzt gehen wir zu Hotel.
Compresi solo l'ultima parola e annuendo ci sistemammo i vestiti e la riportai all'Hotel San Pietro non senza dirmi qualcosa come: Ci vediamo domani in spiaggia, io risposi Ok.
La mattina seguente in spiaggia, andai al mio ombrellone e mi distesi per leggere "Il Resto Del Carlino". Dopo una mezz'ora, udimmo il caratteristico ed eccitante suono degli zoccoli a spillo, era in arrivo Utta coi suoi figli i quali corsero sino alla battigia depositarono i loro vestiti sotto l'ombrellone e si buttarono in acqua.
Il Titic titoc stavolta si fermò al mio ombrellone. Utta mi fece cenno di andare al bar con una semplice frase: ein Coffe? Mi alzai e la seguii al bar tra la sorpresa dei miei vicini, anche Stefano rimase sbalordito nel vedermi con Utta che gli disse qualcosa e prendendomi il braccio mi guidò sulla parte esterna del bar, dove c'era il Juke box, rimisi le famose 100 lirette per 3 canzoni, ci sedemmo al suono di una beguine per prendere il caffè portatoci dallo Stefano mentre i due figli ci raggiunsero per il solito gelato del mattino.
Dopo aver preso un caffè e fatto una piccola chiacchierata con intervento di Stefano per la traduzione, ritornammo ognuno al proprio ombrellone. Qui vidi 6 paia di occhi che mi scrutarono, ma in mia presenza non dissero nulla.
Verso le 11,30 Tobia mi venne a chiamare, lo seguii e di riffa e di raffa compresi che avremmo fatto il bagno al largo usando il pedalò, detto fatto, dopo pochi minuti raggiungemmo la barriera di rocce e ci restammo per circa una mezz'oretta tuffandoci a ripetizione e facendo molte bracciate.
Risalimmo sul pedalò e ritornammo a riva, mi preparai a pagare il noleggio quando Tobia si tolse dal collo un borsello di cuoio e me lo porse mentre Utta mi faceva il segno di pagare il pedalò.
Ci fermammo davanti a Mario il noleggiatore, quando apersi il borsellino rimase di stucco per la quantità di denaro contenuta in biglietti da 100 mila e da 50 mila, tanto che da allora, ogni volta che Mario mi vedeva in Cesenatico quasi si inchinava perché pensava che fossi un riccone.
Al pomeriggio avvenne la stessa cosa, caffè gelati e bagno col pedalò, ciò prosegui per tutta la fine di quella settimana in cui rimasero in Italia.
La stessa cosa avvenne alla sera, andavamo una volta a ballare ed un'altra volta anche coi figli in giro per Cesenatico o a Cervia (al Kursall per ballare) o a Milano Marittima.
Le loro vacanze finirono alla Domenica, alla ore 19 quando salirono sul pullman per rientrare in Austria a Linz.
Rimanemmo d'accordo di rivederci anche l'anno seguente sempre in Settembre, ciò si ripetè per diversi anni finché Utta che era divorziata si risposò.
A Cesenatico andai per molti anni ancora ma l'Utta non la vidi più.
Quella bella settimana di settembre ed i Settembre che seguirono rimarranno nei miei Ricordi, un grazie a Utta ed anche ai suoi figli Nicole e Tobia, a cui invio un grande saluto e un Ciao.
La mattina seguente in spiaggia, andai al mio ombrellone e mi distesi per leggere "Il Resto Del Carlino". Dopo una mezz'ora, udimmo il caratteristico ed eccitante suono degli zoccoli a spillo, era in arrivo Utta coi suoi figli i quali corsero sino alla battigia depositarono i loro vestiti sotto l'ombrellone e si buttarono in acqua.
Il Titic titoc stavolta si fermò al mio ombrellone. Utta mi fece cenno di andare al bar con una semplice frase: ein Coffe? Mi alzai e la seguii al bar tra la sorpresa dei miei vicini, anche Stefano rimase sbalordito nel vedermi con Utta che gli disse qualcosa e prendendomi il braccio mi guidò sulla parte esterna del bar, dove c'era il Juke box, rimisi le famose 100 lirette per 3 canzoni, ci sedemmo al suono di una beguine per prendere il caffè portatoci dallo Stefano mentre i due figli ci raggiunsero per il solito gelato del mattino.
Gelati |
Verso le 11,30 Tobia mi venne a chiamare, lo seguii e di riffa e di raffa compresi che avremmo fatto il bagno al largo usando il pedalò, detto fatto, dopo pochi minuti raggiungemmo la barriera di rocce e ci restammo per circa una mezz'oretta tuffandoci a ripetizione e facendo molte bracciate.
Risalimmo sul pedalò e ritornammo a riva, mi preparai a pagare il noleggio quando Tobia si tolse dal collo un borsello di cuoio e me lo porse mentre Utta mi faceva il segno di pagare il pedalò.
Ci fermammo davanti a Mario il noleggiatore, quando apersi il borsellino rimase di stucco per la quantità di denaro contenuta in biglietti da 100 mila e da 50 mila, tanto che da allora, ogni volta che Mario mi vedeva in Cesenatico quasi si inchinava perché pensava che fossi un riccone.
Al pomeriggio avvenne la stessa cosa, caffè gelati e bagno col pedalò, ciò prosegui per tutta la fine di quella settimana in cui rimasero in Italia.
La stessa cosa avvenne alla sera, andavamo una volta a ballare ed un'altra volta anche coi figli in giro per Cesenatico o a Cervia (al Kursall per ballare) o a Milano Marittima.
Le loro vacanze finirono alla Domenica, alla ore 19 quando salirono sul pullman per rientrare in Austria a Linz.
Rimanemmo d'accordo di rivederci anche l'anno seguente sempre in Settembre, ciò si ripetè per diversi anni finché Utta che era divorziata si risposò.
A Cesenatico andai per molti anni ancora ma l'Utta non la vidi più.
Quella bella settimana di settembre ed i Settembre che seguirono rimarranno nei miei Ricordi, un grazie a Utta ed anche ai suoi figli Nicole e Tobia, a cui invio un grande saluto e un Ciao.
Qui sotto:
Una veduta di Cesenatico e del porto canale molto frequentato dai turisti alla sera e con la possibilità di vedere a quei tempi l'esibizione dell'orchestra spettacolo di Raul Casadei e la sua Nave del Sole.
Cesenatico porto canale |
Lancia Beta Hpe.
La mia Hpe era Bicolore, ossia amaranto con bande o strisce laterali nere.
N.B.
Tutto ciò è vero ma al 97%, tranne qualche nome di comodo.
Evviva la riviera Adriatica,
Evviva Cesenatico
C I A O
Berto Bertone
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