Vecchi ricordi ia... ia... ooo...
Vecchi ricordi… ia… ia… oooo!!!
In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.
Cominciava così la giornata del contadino e nellavecchia fattoria. Ogni giorno, ci si alzava verso le quattro del mattino, c'erano le bestie da governare e le vacche da mungere. Il latte oltre ad essere venduto e portato nel paese con "la calderina" veniva consumato dai “paisan” e famiglia.
Al posto del cappuccino con brioche o del caffè, una bella "tassa de caffelat” alla mattina, con del "pan poss" del dì prima o due giorni prima, con “du bei cugià de sucher", rappresentava la colazione quotidiana per ogni membro familiare e per ogni bambino e non,
prima di andare a scuola.
Verso le due pomeridiane, tutti a fare il sacro riposino.
I ragazzi più grandi, giocavano nel cascinale o sull’aia, o andavano all'oratorio per una partita di pallone. Dopo il sonnellino, i genitori di nuovo nei campi, ed i figli piccoli a giocare in cortile o a dedicarsi malvolentieri ai compiti ed allo studio. I più grandi, dopo la partita di pallone, raggiungevano i familiari per "dà una man". sino a sera: La donzelletta vien dalla campagna in sul calar del sole, diceva la poesia. Dopo cena, tutti attorno al camino dove i nonni raccontavano le storie, i vecchi detti e a nanna al primo sbadiglio anche per non consumare la luce, perché al mattino tutto ricominciava, dopo aver detto almeno un Pater un Ave e Gloria e soprattutto un Angele Dei.
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