Tore, per gli amici Rudy
Tutte le immagini sono prese nel Web
Raccontino di fantasia
Rudy, così lo chiamavano al bar gli amici…..
Era alto 1,78 con una faccia ed un profilo un
po’ "scimmiesco" ma piaceva molto, anzi
troppo alle donne.
Tutte le sale da ballo erano sue, bravo nei
vecchi balli e nel bughi bughi, e nel tango
argentino ed era lì che braccava le sue prede.
Poi all’improvviso, una di queste gli disse:
- Caro, se mi vuoi… vieni a casa dei miei genitori a prendere un
caffè così farai la loro conoscenza.
Fu così che Rodolfo Valentino, come veniva chiamato dagli amici, fu
incastrato per tutta la vita. Ma ahimè, la passione del ballo e delle
donne misero ben presto il suo matrimonio su un binario morto;
la moglie non gli perdonava nulla e controllava sempre le sue tasche,
ma lui era furbo, molto furbo, o così credeva.
Dovette cambiare modo di vivere.
Primo, mise al sicuro la sua agenda con tutte
i numeri telefonici delle sue conquiste,
l'agendina aveva un lucchettino, di moda a
quei tempi, la diede ad un amico fidato, altro
don Giovanni, che frequentava sempre un bar,
il suo, pertanto andava al bar e faceva le sue
telefonate.
Poi, cambiò giro, ossia cambiò le sale da ballo
per non essere sorpreso soprattutto dalla
cognata, che era stata sua, prima della sorella e non lo aveva mai perdonato.
Così, in ogni dancing lasciava in deposito la giacca, la cravatta e persino
le scarpe di vernice; poteva uscire alla sera indossando solo un
giubbino, senza cravatta e con delle scarpaccie, la moglie ed anche
gli amici, mai più potevano pensare che andasse a ballare mal vestito.
Con questo po po’ di guardaroba in giro, aveva un solo vero problema,
ricordarsi in quale sala da ballo doveva andare alla sera per abbinare
i pantaloni indossati alle tante giacche, cravatte e scarpe.
Era o non era Rodolfo Valentino detto Rudy?
E tutto andò bene, anzi fin troppo bene, tanto che una volta, mentre
era nel bagno del dancing Birra Italia, in Corso Sempione (tanti anni fa)
intento a mettersi una cravatta, chi vide entrare?
Nientemeno che sua moglie con sua cognata, con due ragazzotti allegri
e spensierati, che salirono alla sala del liscio, del secondo piano a ballare
e poi… poi non si sa!
Il nostro Rodolfo Valentino era furbo, molto furbo e risolse a suo favore
questa patata bollente. Pensate che sali in sala a fare una scenata?
No…no… Che ritornò subito a casa? No.. no… anzi, uscì dalla Birra Italia,
andò al dopolavoro della stazione Centrale chiamato il Polverone,
dove fece una serie di balli alla grande grazie all'adrenalina in corpo
e anche qualche conquista; poi, sì che ritorno a casa e molto prima
del solito orario.
Cosicché la moglie e la sorella di lei, ebbero un colpo nel trovarlo già
in casa intento a leggere la gazzetta dello sport, ma si ripresero subito ed
alle sue domande risposero che erano state in pizzeria.
A ben pensarci già altre volte era successo ma lui non aveva fatto caso.
La moglie che in camera era diventata quasi un’estranea, per
distoglierlo dai cattivi pensieri, quella sera calda intrigante, fece
l’innamorata come una volta, accontentandolo in tutto; anche
la cognata al solito gelida, il giorno dopo divenne più comprensiva e
molto malleabile…
Lui furbone, da quel giorno, le stimolava spesso ad andare in pizzeria,
purché diceva, non andassero in altri posti, magari a ballare…
Le donne si sa, capiscono tutto, poi decidono di comune accordo, per
non perdere capra e cavolo... e cosi il nostro Rodolfo Valentino,
si trovò due gallinelle nel pollaio. La cosa gli piaceva pure, le sue
scorribande nelle balere (Branca, Arizona, Filocantanti e Commercio)
diminuirono e per questa ragione perse a poco poco il nomignolo
di Rudy; ma al suo amico, quello che teneva la sua agendina, il don
Giovanni, lui sussurrò qualcosa, e nel paese tra lo stupore
della gente, cominciarono a vociferare ed a chiamarlo Califfo, così
non perse la reputazione ma anzi…
Raccontino di fantasia
Rudy, così lo chiamavano al bar gli amici…..
Era alto 1,78 con una faccia ed un profilo un
po’ "scimmiesco" ma piaceva molto, anzi
troppo alle donne.
Tutte le sale da ballo erano sue, bravo nei
vecchi balli e nel bughi bughi, e nel tango
argentino ed era lì che braccava le sue prede.
Poi all’improvviso, una di queste gli disse:
- Caro, se mi vuoi… vieni a casa dei miei genitori a prendere un
caffè così farai la loro conoscenza.
Fu così che Rodolfo Valentino, come veniva chiamato dagli amici, fu
incastrato per tutta la vita. Ma ahimè, la passione del ballo e delle
donne misero ben presto il suo matrimonio su un binario morto;
la moglie non gli perdonava nulla e controllava sempre le sue tasche,
ma lui era furbo, molto furbo, o così credeva.
Dovette cambiare modo di vivere.
Primo, mise al sicuro la sua agenda con tutte
i numeri telefonici delle sue conquiste,
l'agendina aveva un lucchettino, di moda a
quei tempi, la diede ad un amico fidato, altro
don Giovanni, che frequentava sempre un bar,
il suo, pertanto andava al bar e faceva le sue
telefonate.
Poi, cambiò giro, ossia cambiò le sale da ballo
per non essere sorpreso soprattutto dalla
cognata, che era stata sua, prima della sorella e non lo aveva mai perdonato.
Così, in ogni dancing lasciava in deposito la giacca, la cravatta e persino
le scarpe di vernice; poteva uscire alla sera indossando solo un
giubbino, senza cravatta e con delle scarpaccie, la moglie ed anche
gli amici, mai più potevano pensare che andasse a ballare mal vestito.
Con questo po po’ di guardaroba in giro, aveva un solo vero problema,
ricordarsi in quale sala da ballo doveva andare alla sera per abbinare
i pantaloni indossati alle tante giacche, cravatte e scarpe.
Era o non era Rodolfo Valentino detto Rudy?
E tutto andò bene, anzi fin troppo bene, tanto che una volta, mentre
era nel bagno del dancing Birra Italia, in Corso Sempione (tanti anni fa)
intento a mettersi una cravatta, chi vide entrare?
Nientemeno che sua moglie con sua cognata, con due ragazzotti allegri
e spensierati, che salirono alla sala del liscio, del secondo piano a ballare
e poi… poi non si sa!
Il nostro Rodolfo Valentino era furbo, molto furbo e risolse a suo favore
questa patata bollente. Pensate che sali in sala a fare una scenata?
No…no… Che ritornò subito a casa? No.. no… anzi, uscì dalla Birra Italia,
andò al dopolavoro della stazione Centrale chiamato il Polverone,
dove fece una serie di balli alla grande grazie all'adrenalina in corpo
e anche qualche conquista; poi, sì che ritorno a casa e molto prima
del solito orario.
Cosicché la moglie e la sorella di lei, ebbero un colpo nel trovarlo già
in casa intento a leggere la gazzetta dello sport, ma si ripresero subito ed
alle sue domande risposero che erano state in pizzeria.
A ben pensarci già altre volte era successo ma lui non aveva fatto caso.
La moglie che in camera era diventata quasi un’estranea, per
distoglierlo dai cattivi pensieri, quella sera calda intrigante, fece
l’innamorata come una volta, accontentandolo in tutto; anche
la cognata al solito gelida, il giorno dopo divenne più comprensiva e
molto malleabile…
Lui furbone, da quel giorno, le stimolava spesso ad andare in pizzeria,
purché diceva, non andassero in altri posti, magari a ballare…
Le donne si sa, capiscono tutto, poi decidono di comune accordo, per
non perdere capra e cavolo... e cosi il nostro Rodolfo Valentino,
si trovò due gallinelle nel pollaio. La cosa gli piaceva pure, le sue
scorribande nelle balere (Branca, Arizona, Filocantanti e Commercio)
diminuirono e per questa ragione perse a poco poco il nomignolo
di Rudy; ma al suo amico, quello che teneva la sua agendina, il don
Giovanni, lui sussurrò qualcosa, e nel paese tra lo stupore
della gente, cominciarono a vociferare ed a chiamarlo Califfo, così
non perse la reputazione ma anzi…
Comunque la tentazione del ballo era tanta e con tutto quel guardaroba
sparso nelle varie sale da ballo, il Califfo zitto zitto si preparò per ritornare
ad essere di nuovo Rudy, e..... be lasciamolo qui e facciamolo respirare un pò.
OK!!! Alla prossima
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