Contadini - vita giornaliera







La mungitura


e dipinto classico di vita contadina


Immagini web


Vecchi ricordi familiari … ia … ia … oooo !!!
In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.
Cominciava con la preghiera la giornata del contadino nelle vecchie cascine Lombarde e non solo.
Ogni giorno …...... ci si alzava verso le quattro/cinque del mattino.
C’erano le bestie da governare le vacche da mungere. Il latte oltre ad essere venduto tra i vicini e nel paese veniva consumato dai "paisan e dai so fiò".
Infatti al posto del cappuccino con brioche o del caffè odierni, "una bela tassa de caffelat" alla mattina, con del "pan dur o sec" di qualche giorno prima, con "du cugià de sucher", rappresentava la colazione quotidiana per ogni membro familiare e per ogni bambino prima di andare a scuola. (Il nonno mangiava spesso alla mattina pan e zola o il residuo del minestrun seral).
Mentre gli scolari si davano da fare cul sillabari la maestra e… magari coi rimproveri del direttore, i loro genitori, dopo aver attaccato al carro il cavallo, o i buoi andavano nei campi a lavorare mentre la nonna rimaneva a governare la casa, poi, al mercato per la spesa e scambiare qualche parola con le amiche o parenti, indi a casa per il pranzo. Magari nel frattempo il nonno, in sella ad una bicicletta rabberciata (fiera di senigallia) raggiungeva i figli nei campi per aiutarli.
A mezzogiorno, il ritorno dei bambini da scuola, magari con un bel quattro o con un bell’otto ma tutto filava liscio come l’olio con solo qualche rimprovero e scappellotto per i minga bravi e una caramella per i bravi.
Pranzo per tutti, con pasta e formaggio, magari lo "zola"ed alle due pomeridiane, tutti a fare il sacro riposino,.mentre i più grandicelli giocavano nel cascinale o sull’era, i "grandi" di corsa all’oratorio per "giugà al folber".
Poi tutto ricominciava: i genitori ed i nonni nuovamente al lavoro nei campi, ed i figli sempre a giocare in cortile o a dedicarsi malvolentieri ai compiti ed allo studio. i più grandi a volte raggiungevano i familiari per aiutarli nei campi.
Poi alla sera dopo cena, (un bel minestrun per tucc cun qualcos d'alter) attorno al camino acceso ( cun margasce e mulitt) si raccontavano le storie, i vecchi detti e poi... a nanna perché al mattino tutto ricominciava, ovviamente dopo aver detto almeno un Pater, Ave e Gloria e soprattutto un Angele Dei.
Qualchevun dei vecc, preferiva andà all'usteria del Ginin o del Baravai o dei Fiamma a ciapà una bella ciuca de solit al sabet sera e l' era la disperasiun di miee e di fio.





Campi dei contadini Affori ovest: Campasc (S.Mamete, poi montagnetta rossa) Tricodai, Nuasca (Comasina Convitto Suore sulla strada per Novate).

A presto









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