Lo sceriffo vagabondo - whisky colt winchester -Western fantasy story --фантастическая западная сказка -Fantasie Western Geschichte



Immagini e suoni sono ripresi da Internet 
rielaborazione di Berto Bertone.
Questo racconto Western è pura fantasia, 
tutti i nomi e le situazioni sono inventate.
Vedi video clip alla fine.
 



Lo sceriffo vagabondo, whisky colt winchester, sudore spari ORO e la Banda Emerson


Nathan Morrison, dopo una lunga e segreta riunione uscì dal palazzo del Governatore dello stato del Texas dopo essere stato  riconosciuto come investigatore da ben tre Governatori degli stati del sud dell’Unione per dare la caccia ai criminali appartenenti alla triste e famosa  banda dei fratelli Emerson composta da sette uomini e da una donna, banda che aveva compiuto rapine, assalti ai treni, alle banche, alle diligenze e anche a facoltosi allevatori o ricchi mercanti lasciando indietro una scia di sangue e di morti. Tutti i banditi donna compresa, erano ricercati vivi o morti con cospicue taglie sulla loro testa.
L’ investigatore Morrison, fornito di una speciale stella, poteva richiedere come Super Sceriffo, in caso di bisogno, ai vari marshal, il loro intervento con tutto l’aiuto possibile per catturare la suddetta banda anche se preferiva lavorare da solo.
A Nathan Morrison chiamato Nat, venivano concesse questi privilegi, nel caso di cattura di uno o di tutti i membri della banda: gli averi dei banditi, cavalli finimenti armi e denaro in loro possesso  diventavano di sua proprietà con le relative taglie, come da legge della prateria e se i banditi avevano con loro il bottino di un ultimo colpo, l’investigatore Morrison poteva tenersi sempre per contratto il 20% dello stesso nel caso la cattura fosse opera sua, ma solo il 10% se alla cattura avevano partecipato altre persone, a loro spettava l’altro 10%. Dopo aver consegnato a Morrison la stella speciale ed aver avvertito sceriffi e marshall, il nuovo Super Sceriffo lasciò i Governatori e in poco tempo svanì nel nulla.



Nat Morrison non era uno sprovveduto, aveva partecipato alle guerre dei pascoli per il Ranch 89H una guerra lunga e sanguinosa che era finita con la sconfitta degli avversari proprietari di altri ranch che volevano incorporare l’89H dopo la morte del proprietario, ma la vedova, una donna volitiva aveva ingaggiato dei vecchi ed esperti ranger del Texas ormai in pensione ma molto abili nella caccia e nello sparare tra cui Morrison e la vedova aveva vinto la sua guerra privata.

 

Morrison oltre che nei Ranger, aveva combattuto sotto il comando del generale Crook come scout e in seguito come capo scout nella guerra contro vari capi indiani, da Mangus Colorado Victorio Cochise e Geronimo, poi stanco di queste stragi aveva lasciato l’esercito per diventare marshal in diverse città di confine sino a mettersi in proprio per qualsiasi lavoro di investigazione, protezione purché rientrasse nella legalità.
(D’ ora in poi useremo il termine sceriffo e non marshal, adeguandoci al termine popolare, dei rappresentanti di legge come venivano chiamati dalla gente comune nelle varie città.)
Dopo alcuni grossi successi sia come sceriffo di alcune cittadine  che da investigatore, il suo nome era diventato molto noto agli sceriffi e uno di loro aveva fatto il suo nome a tre Governatori delle contee di confine che lo assunsero per debellare la banda più cruenta del momento: la banda dei fratelli Emerson che come detto prima, aveva sulle spalle decine di rapine omicidi e violenze, una banda imprendibile che aveva informatori dappertutto e sapeva quando e dove attaccare banche treni e diligenze facendola sempre franca, in barba alle tante posse di inseguitori di tutte le varie contee.
Dopo aver ricevuto l’incarico, Morrison si eclissò e non si seppe più nulla, si sparse la voce che era morto in seguito ad un’ imboscata da parte di indiani, che era stato ucciso in un duello alla pistola, ma allo sceriffo che lo aveva proposto ai Governatori, pervenne un telegramma da una città di confine da Morrison stesso e fu invitato a non dire dove si trovava, lo rassicurò inoltre dicendogli che la caccia ai ricercati continuava e che sperava di risolvere il problema Emerson al più presto. Lo Sceriffo avvertì un solo Governatore il quale rassicurò gli altri che Morrison non era morto e che l’indagine continuava.


Star Blue City, era una cittadina americana che risultava tagliata in due da un grosso rio che sfociava nel Rio Grande o Rio Bravo.
Il Nord della City era abitato prevalentemente dai nord americani detti “Gringos” aveva una chiesa un grande Emporio due alberghi e ben tre saloon che al sabato sera, con tante ragazze, si riempivano di cowboy dei Ranch vicini alla città inoltre vicino al ponte di legno che permetteva di passare nella parte sud, c’era la stazione telegrafica e dei vecchi magazzini ormai in disuso che stavano marcendo.
Oltre il ponte, la parte Sud della City era abitata da messicani. Qui, quasi a pareggiare la diversità di vita c’erano ben tre taverne con tante senoritas, un’albergo una chiesa, un altro emporio e un piccolo ufficio con un vice sceriffo, mentre nella parte Nord c’era lo sceriffo con l’ufficio principale che includeva anche la prigione.
Vicino alla stazione telegrafica e davanti ad un magazzino mezzo marcio, da circa una settimana si notava la presenza di un vagabondo perennemente ubriaco che a volte stava col corpo disteso verso sud e a volte disteso verso nord.
Vicino a lui giaceva una bottiglia di mescal vuota ed una bottiglia di whisky mezza piena. Di sera scompariva e tutti pensavano che dormisse nel magazzino insieme ai ratti e ai topi ma il giorno dopo, di buon’ora era sempre lì fuori sdraiato e già mezzo ubriaco.


 Lo sceriffo e il suo vice che ogni giorno gli passavano davanti dopo averlo messo in cella diverse volte, trovandolo innocuo lo lasciarono in pace e a poco a poco sia i gringos che i messicani non ci facevano più caso.
Questo vagabondo ubriacone altri non era che il super sceriffo Nat Morrison che attendeva da giorni l’arrivo della banda Emerson, ovviamente se l’informazione strappata ad un fiancheggiatore della banda era vera.
Gli Emerson a quanto sembra, erano stati avvertiti da informatori al loro soldo che un venerdì al tramonto sarebbe arrivato dalla vicina miniera un carro che trasportava oro per un valore di 50.000 dollari, questa cifra faceva gola a tanti ma solo una banda organizzata poteva pianificare questa rapina. Il carro dell’oro sarebbe arrivato scortato da sei minatori armati di colt e winchester. Due in cassetta alla guida del carro, due sul carro e due a cavallo che facevano la spola come scout, dietro stavano il direttore della miniera ed un capo minatore entrambi armatissimi.
Però nessuno sapeva in quale venerdì sarebbe avvenuto il trasporto dalla miniera alla banca di Star Blue City cosicché Morrison travestito da perfetto vagabondo e ubriacone da qualche settimana controllava quando sarebbero arrivati gli Emerson per la rapina, ma se non fossero arrivati, avrebbe dovuto ricominciare la ricerca altrove.
L’appostamento continuò ancora per una settimana quando un mercoledì un cavaliere attraversò il ponte facendo rimbombare sul legno gli zoccoli del cavallo, l’uomo gli passò davanti e al passo raggiunse il primo saloon dove scese di sella, legò al palo apposito il cavallo ed entrò nel saloon stesso
.
A Morrison sfuggì un ghigno, era sicuro che faceva parte della banda, era l’unico bandito messicano, si rinfrancò con una vera sorsata di whisky, l’attesa era finita, dei mesi erano trascorsi da quando aveva accettato l’incarico e pertanto il carro della miniera sarebbe arrivato probabilmente questo venerdì al tramonto e la caccia sarebbe finita a suo favore o a suo sfavore, così era la vita del West. 





 Ora dovevano arrivare altri sei uomini, sette con la donna e forse anche qualche fiancheggiatore, la sua attenzione sarebbe stata a livelli molto alti. Non doveva sfuggirgli nessun piccolo particolare ma era abituato a ciò, gli anni passati alla caccia degli indiani l’avevano abituato a stare sempre all’erta pena la morte e la situazione stava diventando rovente come allora.
Il mercoledì segnò dunque l’arrivo del primo uomo della banda il quale nel saloon bevve molti whisky, dopo diverse ore uscì insieme ad un minatore che lo salutò e rientrò nel saloon, secondo allarme? forse quel minatore era un fiancheggiatore della banda, Il bandito salì sul cavallo ripassando davanti al barbone quindi passò il ponte al trotto facendo un gran baccano fermandosi in una taverna nella parte messicana di Star Blue City, questa taverna era anche un alloggio, probabilmente il bandito avrebbe passato in quel tugurio la notte.
Nat Morrison avrebbe come al solito passato la notte nel magazzino, senza accendere la lanterna andò in fondo al magazzino dove aveva a suo tempo preparato un rifugio per il suo cavallo con acqua erba fieno e biada, lì aveva anche gli attrezzi del mestiere. colt winchester e fucile sharps che ogni notte venivano smontati oliati e rimontati per essere sicuro che non sì inceppassero ma anche per passare il tempo, poi da una parete sfondata del magazzino, usciva col cavallo sellato senza fare rumore e dopo qualche miglio dal passo passava al trotto e al galoppo sfrenato per tenerlo addestrato.
Ad una certa distanza si allenava sparando con le due colt 45 col winchester e con lo sharps.




 Quando si riteneva soddisfatto ritornava senza far rumore al magazzino per mangiare qualcosa, farsi una buona dormita dopo una vera sorsata di whisky per essere pronto e all’erta come faceva quando era scout del Generale Crook, bei tempi ma nefasti per gli indiani morti da veri guerrieri, in quelle battaglie o nelle scaramucce, lui ne era uscito senza un graffio mentre i suoi migliori amici, a parte Jim Fergusson, erano tutti morti e sepolti.
Un rumore di passi lo destò, sentì aprirsi una porta, era quella della stazione telegrafica, con la colt in mano si diresse presso l’entrata del magazzino e aprendo di poco un’anta del portone rimase in ascolto, sentì il tipico ronzio dei fili del telegrafo, qualcuno stava inviando un telegramma.
Dopo diversi minuti dall’ufficio uscì un uomo, era il minatore che si allontanò velocemente cercando di non far rumore ma gli stivali nel silenzio della notte risuonavano per troppi metri.
Morrison socchiudendo il portone del magazzino lo controllò sino a quando lo vide entrare in uno dei due alberghi.
Doveva sapere cosa avevano trasmesso ed era una cosa facilissima, sapendo del vizio di bere dell’addetto al telegrafo, da una settimana ogni notte senza farsi notare, bussava alla porta e metteva una bottiglia di whisky, la bottiglia spariva nel giro di pochi attimi. Lui sentiva che veniva stappata e che il telegrafista la stava scolando, una sera era entrato mentre quello ronfava di brutto e aveva fatto funzionare il telegrafo in modo da leggere i telegrammi ricevuti e trasmessi e così fece quella notte.
Tutto avvenne come previsto, la bottiglia fu ritirata stappata e… bevuta. Dopo qualche ora, quando sentì un forte russare uscì dal magazzino, si guardò attorno ed entrò nella stazione telegrafica.
Il telegrafista dormiva sonoramente e Morrison fu fortunato, trovò nel cesto dei rifiuti il messaggio inviato e sapendo l’alfabeto morse lo lesse: la consegna dell’oro era per questo venerdì al tramonto.



Questo messaggio breve era indirizzato a una certa Jennifer Manson presso una cittadina vicina, a poche ore da Star Blue City. 
Lei era la donna della banda, pertanto il minatore e anche il telegrafista erano complici, gli Emerson erano vicini. Bisognava decidere se attaccarli prima che venissero in città, sulla strada tendendo un’imboscata. Ma nello scontro tra una pistola e una carabina contro sette o otto pistole o carabine non avrebbe avuto nessuna probabilità di sopravvivere e lui voleva vivere a lungo, pertanto decise che il momento giusto per catturarli era in città, sparando per primo mentre si preparavano ad assaltare il carro dell’oro. Gli uomini armati della scorta e gli sceriffi avvertiti dallo sparo avrebbero risposto di conseguenza. Forse sarebbe morto qualche civile ma lui voleva vincere e chiudere la partita con la banda intascando il dovuto per contratto. Prese dunque questa decisione ma doveva anche guardarsi alle spalle per via delle due spie degli Emerson: il minatore e il telegrafista.
 Uscito dalla stazione telegrafica, entrò nel vecchio magazzino si portò vicino al suo cavallo, bevette un bel sorso di whisky, poi si avvolse nella sua coperta appoggiando la testa sulla sella e si addormento, l’ultimo rumore che percepì furono gli squittii dei topi.
Al risveglio erano le sei del mattino, il super sceriffo Morrison riprese le sue sembianze come vagabondo e ubriacone con la solita bottiglia di mescal vuota e quella di whisky mezza piena, iniziò così la giornata di giovedì.
Al mattino nessun cavaliere in arrivo, salvo un carro addetto ai trasporti che si fermò dal telegrafista il quale ricevette un pacco voluminoso dal conducente.
A mezzogiorno invece giunsero due cavalieri, capì che la banda stava arrivando alla spicciolata, uno dei due che andarono da Ma Else la cuoca, era il fratello minore di Emerson, detto Freddy. Mamma Else era la miglior cuoca della contea, da lei si mangiava la miglior costata, il miglior stufato ma anche la miglior torta di mele del Far West.




 Dopo circa un’ora i due banditi uscirono ad uno ad uno da Ma Else e ognuno andò a trascorrere la giornata in due saloon diversi della città.
Prima di sera ne giunsero altri due che si divisero e andarono in due diversi saloon, cosicché i banditi giunti a Star Blue City ora erano cinque ovviamente contando quello che si trovava nella parte messicana.
Mancava il capo Bud Emerson, l’altro fratello Marty e la donna Jennifer Manson, senza di loro l’assalto al carro dell’oro non sarebbe avvenuto.
Mentre in città tutti si apprestarono per la cena, al ponte arrivò il minatore con il bandito messicano, questi entrarono dal telegrafista e uscirono col pacco arrivato il mattino.
Il bandito e il minatore ripassarono il ponte col pacco e si fermarono alla fine dello stesso nella parte sud.
Per vedere cosa stavano facendo, Morrison improvvisamente scomparve dalla strada uscendo dal retro del vecchio magazzino e quasi strisciando nell’erba raggiunse la sponda del rio, qui puntando il binocolo vide che i due stavano togliendo dal pacco dei candelotti di dinamite con le relative micce perciò stavano per minare il ponte.


 
 Ora il piano della banda Emerson apparve in tutta la sua semplicità. La banda avrebbe assalito il carro dell’oro, poi messo fuori combattimento lo sceriffo e i guardiani con quel carro o su un altro carro, tenendo sotto tiro i civili avrebbero passato il ponte facendolo saltare guadagnando così del tempo prezioso sugli eventuali inseguitori.
 Un piano semplice ma ingegnoso degno di Bud Emerson.


Ma quanti morti sarebbe costato per impadronirsi di quell’oro, come avevano impostato una fuga lunga miglia e miglia con un peso del genere da trasportare? La risposta sarebbe venuta venerdì.
Quella sera prima di andare a dormire ricontrollò le armi con una particolare attenzione al fucile da caccia ai bisonti, uno sharps, che aveva usato da scout del generale Crook quando inseguiva gli indiani ancora in libertà o che come Geronimo erano fuggiti dalla riserva per continuare la guerra ai bianchi. Un fucile che gli aveva salvato tante volte la vita in quanto poteva sparare da lontano e con il suo forte rimbombo segnalava ai soldati che il nemico era in vista.  


 

 
Una volta accertato che il fucile avrebbe funzionato alla perfezione, anziché uscire per fare una sgroppata col suo cavallo ed addestrarsi con le armi, si limito a strigliarlo e abbeverarlo, poi si distese come al solito per dormire fra gli squittii dei topi. Domani al tramonto ci sarebbero stati altri rumori ben più forti e mortali.
Venerdì mattina la gente si svegliò come al solito e il barbone ubriacone si rimise al suo posto come sempre.
Però nella notte aveva allargato la fessura nel legno marcio del magazzino tanto da poter estrarre con facilità le pistole ivi nascoste, la fessura era coperta ai passanti dal suo corpo disteso, con accanto le solite bottiglie di mescal e whisky.

 Per tutta la mattina di quel venerdì la vita di Star Blue City continuò col solito tran tran quotidiano, nessuno sapeva e poteva nemmeno pensare ciò che sarebbe avvenuto al tramonto, solo una decina di persone lo sapeva: gli Emerson i loro fiancheggiatori e lui Nat Morrison.
Fu verso mezzodì che due cavalieri passarono sul ponte entrando nella parte nord della città, il finto ubriacone riconobbe Bud Emerson ed il fratello Marty, che si diressero verso il locale di Ma Else per assaggiare in tutta calma le sue specialità, mancavano solo Jennifer Manson e il bandito messicano che stava da giorni nella parte sud della città.


L’arrivo di Bud Emerson stava a significare che il colpo all’oro della miniera era deciso per il tramonto all’arrivo del carico del minerale che doveva essere depositato nella cassaforte della banca.
Verso le quattro del pomeriggio da sud arrivò un grosso carro con un tiro di ben sei cavalli, col binocolo vide che il carro era guidato da una donna robusta, immediatamente Morrison si ritirò nel magazzino, alla guida c’era Jennifer Manson e al suo fianco  il bandito messicano, la donna anni prima quando Nat faceva lo sceriffo in una cittadina, era stata da lui arrestata per furti e borseggi, quindi anche se vestito da vagabondo sicuramente l’avrebbe riconosciuto e avvertendo Bud Emerson, la banda sicuramente l’avrebbe eliminato, tanti vagabondi nel paese venivano uccisi tra l’indifferenza della gente, uno in meno dicevano, quindi  nessuno ci avrebbe fatto caso se trovavano il suo cadavere.


Da un'altra fessura del magazzino controllò il carro che si fermò presso Ma Elsa, Jennifer Manson col messicano entrarono nel locale dove stavano forse bevendo il caffè Bud e Marty Emerson, ora la banda era al gran completo.
Guardando col binocolo il carro, osservò il tiro di sei cavalli, un tiro poderoso e di cavalli veloci, eventuali inseguitori (posse) avrebbero faticato a raggiungerlo, osservò tutti gli altri cavalli della banda e allora capì il motivo della sua imprendibilità, erano tutti cavalli di classe veloci e resistenti tenuti bene, ogni posse messa al loro inseguimento dopo un colpo non poteva mai raggiungerli e se avevano un cambio cavalli già predisposto la banda come al solito svaniva nel nulla. 


Mancavano ora solo l’oro con la sua scorta, il minatore per far saltare il ponte e bloccare l’inseguimento.
E il telegrafista? Morrison pensò che sarebbe stato nel suo ufficio inattivo perché probabilmente era già stato pagato per il suo lavoro.
Nat ritornò fuori dal magazzino nel suo ruolo di vagabondo ubriacone e si rimise come al solito disteso in mezzo alle sue bottiglie, sta volta però nella cinta dei pantaloni aveva una pistola ben nascosta.
 Mancava poco all’ora dell’agguato, Nat sentiva aumentare l’adrenalina nel corpo, in città la gente era tranquilla e la banda Emerson era ora al completo divisa nei tre saloon e presso Ma Else.
Sentì lo zoccolio di un cavallo, volse la testa verso la parte nord e vide arrivare a cavallo il minatore, questi si fermò davanti a lui e gli fece intendere chiaramente di andarsene da lì o sarebbero stati guai, guai pesanti come il piombo.
Il vagabondo assentì e barcollando rientrò nel magazzino mentre il minatore passando davanti all’ufficio telegrafico disse al telegrafista: fra poco inizia il ballo, stai calmo e non fare nulla, quando sarà tutto tranquillo ci raggiungerai a Santa Fè, ora vado al ponte ed al momento giusto lo farò saltare, adios.
Pochi istanti dopo si sentì il rumore del carro sulla lunga e grossa pietra che faceva da ponte al nord della città, i due minatori a cavallo che facevano da scout precedettero di una trentina di metri il carro che fece la sua apparizione con a cassetta il guidatore e al suo fianco una guardia armata di doppietta, sul carro a fianco del cassa dell’oro c’erano altri due minatori armati di winchester e subito dietro il capo minatore con il direttore della miniera entrambi a  cavallo e ben armati.

Dall’ufficio dello sceriffo uscirono quattro uomini con la stella appuntata sul petto, lo sceriffo, il suo vice e gli altri due erano guardie giurate. Il carro si fermò davanti alla banca dove erano in attesa il direttore e un impiegato.
La gente della città piena di curiosità si stava avvicinando al carro dell’oro, ma lo sceriffo sparò un colpo di pistola per aria e gridò loro di stare alla larga.


Lo  sparo dello sceriffo allontanò la gente ma dette il via alla banda Emerson per iniziare l’attacco ai 50.000 dollari in oro.
Dai tre saloon si affacciarono i quattro banditi, da Ma Else uscirono dapprima Jennifer Manson con il bandito messicano che salirono sul loro carro pronti a muoversi così come gli altri quattro della banda.
Nat Morrison uscì dal magazzino con il cinturone delle pistole al fianco, in mano teneva lo sharps e in spalla il winchester, camminava rasentando gli altri magazzini abbandonati e nessuno aveva notato il suo cambiamento, da ubriacone e vagabondo, era diventato il super sceriffo delle contee di confine e sul petto era appuntata la stella speciale che gli era stata conferita solo per questa missione: eliminare la banda Emerson o catturare i banditi in special modo il capo Bud Emerson.
Nat Morrison sempre al riparo degli sguardi si mise in posizione per aprire il fuoco, da lì era a tiro di fucile ma non a tiro delle pistole pertanto si posizionò al meglio per coprire tutto il fronte operativo nella speranza che i cittadini al rumore degli spari non attraversassero la strada ma rimanessero curvi o a terra contro le pareti delle case.
Doveva comunque sparare per primo, il suo sparo avrebbe scosso i guardiani che sicuramente avrebbero aperto anch’essi il fuoco.
In quell’attimo uscirono da Ma Else sia Bud che Marty Emerson che si misero al centro della strada mentre il carro guidato da Jennifer girò su sé stesso dirigendosi verso il ponte di pietra come se volesse uscire dalla città.


Si mossero anche gli altri banditi, lo sceriffo lanciò un grido questi si misero a correre verso il carro dell’oro, ma un forte sparo risuonò nell’aria seguito da altri e ben tre membri della banda caddero al suolo, tutti cominciarono a sparare ma Nat Morrison continuò i suoi spari mortali contro i banditi.
Jennifer lo vide ma sparò troppo in fretta con la doppietta e i pallini si persero nel vento, Bud si girò di scatto con le pistole in mano ma venne colpito al braccio destro, un altro colpo colpì suo fratello Marty mentre gli uomini dello sceriffo e altri aprirono a loro volta il fuoco.
La gente cominciò a gridare e a muoversi ma un forte grido da parte di Nat li fermò e si buttarono a terra gridando e piangendo mentre l’odore acre della polvere da sparo riempiva l’aria.
Bud Emerson capì che non c’era più niente da fare e sebbene ferito iniziò a fuggire, saltò su un cavallo ma ora Morrison che era passato dal fucile, messo a terra, alla carabina gli sparò una serie di colpì e Bud cadde da cavallo rimanendo col piede incagliato nella staffa, era ancora vivo perché gridava dal dolore e così passò davanti al super sceriffo che gli scaricò addosso un’altra serie di colpi uccidendolo.
Nat Morrison si portò in mezzo alla strada e sparò allora con le due colt, colpì il bandito messicano che cadde dal carro e poi riuscì a sparare alla Manson mentre questa gli puntava la doppietta.





Jennifer Manson venne colpita al polso e poi all’avambraccio, tentò con la sinistra di sparare con la sua colt ma fu ferita alla spalla e quindi rimase paralizzata, si mise a gridare dal dolore e poi svenne.


Solo un bandito che era ritornato verso il saloon riuscì a salire a cavallo cercando di passare sul ponte di pietra ma una scarica di fuoco dei guardiani lo bloccò e la doppietta dello sceriffo lo tagliò in due.
 Nat Morrison si dichiarò sceriffo gridando a voce alta e mostrando la sua stella e poi girandosi cominciò a correre verso il ponte di legno che univa la parte gringo della città alla messicana sotto lo sguardo attonito di tutti, raccolse lo sharp fece di corsa una ventina di metri si fermò, inserì il proiettile si inginocchiò prese la mira e sparò un solo colpo per bloccare il bandito minatore che stava fuggendo a cavallo. Il grosso proiettile lo colpì al centro della schiena e il bandito cadde pesantemente al suolo dove rimase immobile per sempre.
Nel frattempo lo sceriffo col suo vice raggiunsero Nat che diede tutte le spiegazioni mostrando la stella e il contratto firmato dai tre Governatori, indicò la stazione telegrafica dicendo che il telegrafista era un complice come il minatore e che il ponte era minato e bisognava togliere tutta la dinamite, mentre si dirigevano verso il telegrafo sentirono uno sparo e tutti corsero nell’ufficio dove trovarono il telegrafista che vedendosi perduto si era sparato un colpo in bocca togliendosi di mezzo.
A Star Blue City dopo la tempesta di piombo era tornata la calma e tutti erano felici anche perché nonostante la gente dispersa nella strada e nei pressi delle case, solo poche persone rimasero coinvolte nella sparatoria e ben pochi furono i feriti.
Nat Morrison intascò tutto il dovuto e per calmare qualche animoso sulle taglie e tutto il resto disse allo sceriffo che le taglie dei banditi uccisi o feriti dai civili spettassero a loro compreso il 10% del valore dell’oro così tutti furono contenti.
Prima di intascare la bella somma che gli spettava per contratto, andò al telegrafo ed avvertì chi di dovere sulla fine degli Emerson, la risposta non si fece attendere, il contratto era terminato e doveva consegnare la stella di super sceriffo allo sceriffo della città e così fece.


 

Quel venerdì stesso, mentre scendeva il buio della notte e sul ponte di legno al lume delle torce si toglievano i candelotti di dinamite, Nathan Morrison con le gualdrappe piene di dollari si allontanò dalla città dicendo che sarebbe andato a Fort Smith, ma invece dopo una decina di miglia cambiò strada e prese la via per Fort Stanton.
Con il sacco pieno di soldi e tanta gente che sapeva chi era bisognava da subito truccare le carte per sopravvivere e dire addio a Bud Emerson e alla sua banda a Jennifer Manson che venne curata, imprigionata e pronta per il processo ma soprattutto addio a…  Star Blue City.










Racconto Western di pura fantasia 
di  
Berto Bertone
 
SE&O

C I A O 
B.B.











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