Serafina la gatta di un cortile "Old Affori" - a female cat queen of the courtyard - кошка королева внутренний двор -



Immagini prese dal Web





 Serafina la gatta in tre storie di cortile "Old Affori" 
1)  Topi
 2) Bistecche
3) Canarino



  1

Correvano gli anni 70, si... proprio gli anni 70, nel cortile dove 10 anni 
prima c'erano ancora tre  contadini dei dieci iniziali, dove c' erano galli
e galline ruspanti, oche e qualche tacchino, ma soprattuto cavalli 
vacche e vitelli, non esisteva più la vita contadina: era sparita fra sabbia e 
cemento armato, delle donne che nei mesi estivi si sedevano sulle 
panchine all'ombra delle stalle ne erano rimaste solo due, l'Adelina
la tusa del nonno  Giulò o Campanin, e la sciura Antonietta che 
veniva da Cascina Amata. Mia zia Adelina seduta sulla sedia, 
al posto delle panche, per via della scomparsa delle amiche, 
mi attendeva alla sera "in sul calar del sole" unica donna che non 
si era adeguata alla vita moderna ma era rimasta nel cuore e 
nell' animo una vera contadina. Mi attendeva perciò seduta su una 
sedia sgangherata (venivo da Cesano Maderno dove lavoravo), per 
annunciarmi solennemente la cattura, da parte della famosa Serafina  
(una vecchia gatta a cui tutti davano da mangiare) di ben 16 
topolini  bianchi. "Vedi com'è brava la Serafina, guarda quanti 
topolini prende al giorno, ieri ne ha presi ben 21, dovresti 
imparare la sua tattica, così anche tu potresti prendere al volo non 
i topolini ma qualche ragazza da portare in casa".  
Vedi e Impara.
Siccome la voce dell' Adele era forte, molti avevano sentito ed erano 
scoppiate tante risate sia nel cortile, sulla ringhiera e sopra nel ballatoio, 
Vedi e Impara, ricordati di non fare il difficile, "chi si accontenta gode
dice il proverbio. I vecchi come sempre avevano ragione.



2
 .
Ma la storia della Serafina non era finita qui, mia zia Adelina qualche anno prima 
aveva comprato delle belle bistecche e siccome a quel tempo non tutti 
avevano il frigorifero, per tenere la carne al fresco l' aveva messa sulla 
finestra. Mio zio Dionisio, il marito, ritornato dal lavoro, per far entrare 
un po d' aria fresca aveva socchiuso la finestra non accorgendosi del 
pacchetto di carne li esposto.
La Serafina non era brava solo ad acchiappare i topi ma era una gatta 
molto furba e sapeva tutte le mosse della zia (zia anche sua si può dire),
e così sentendo un profumo irresistibile con un balzo fulmineo, saltò 
sulla finestra, prese al volo le due bistecche lasciando solo la carta, se ne 
andò come un fulmine nella vecchia stalla, nascondendosi inseguita dal 
Dionisio che avendo visto lo scatto della Serafina e capito ciò che era 
accaduto, cercava di riprendersi il maltolto almeno in parte ma invano.
La gatta mangiò la tenera carne e come se niente fosse ritornò sul luogo 
del "delitto" leccandosi i baffi. Quando mia zia ritorno dall' orto che 
ancora teneva, chiese al marito se aveva mangiato le bistecche che erano 
sulla finestra. Lui rispose: Io no ma la Serafina si e si mise a "sacramentare" 
un po' sino a quando scoppiò in una risata: Ho capito che tu vuoi più 
bene alla gatta che a tuo marito e prendendo la bicicletta andò al Bar Gino 
a mangiarsi un bel panino ovviamente innaffiato con tanti bicchieri di vino "squinzano".
 La storia fece il giro non solo del cortile ma delle 
vie vicine e alcuni. quando vedevano mio zio o mia zia era d' obbligo dire: 
Attenti alla Serafina...Attenti alla Serafina.

 



Sempre la Serafina.

L' Ermanno rientrando dal lavoro aveva rimesso la bicicletta nel cascinotto,
 era appena entrato quando un fruscio d' ali gli fece guardare il soffitto, 
un canarino scappato da qualche gabbia, era volato via ed era entrato nel 
cascinotto. Velocemente Ermanno chiuse la porta  e cerco invano di 
catturarlo. Ogni giorno usciva sconfitto dall' impari lotta, perché l' Ermanno
voleva prenderlo vivo per metterlo in una gabbia e regalarlo alla moglie Cesarina.
Per ben tre settimane il canarino resistette all' attacco quotidiano da 
parte dell' uomo, questi nel frattempo aveva costruito con le sue mani una 
bellissima gabbia verniciandola in verde pisello. Prima o poi ti prenderò 
diceva l' Ermanno ogni giorno, ma il tempo passava e come tra i soldati che 
fanno la guardia c' è sempre quel momento di disattenzione; questo momento 
capitò all' Ermanno, così come qualche tempo prima era capitato allo zio Dionisio, 
(vedi 2). Un sabato mezzogiorno, dopo aver riposto la bici nel cascinotto 
dimenticò di chiudere la porta e chi vi entrò velocemente, la Serafina che
 in un baleno saltando di asse in asse e di palo in palo si prese il canarino.
Quando l' Ermanno rientrò nel cascinotto, del canarino trovò qualche piuma 
ed in alto sull' ultima asse vide la gatta Serafina leccarsi i baffi.
Per un pò di tempo, si lamentava del fatto che per tre settimane aveva 
dato la caccia al canarino e la Serafina in tre minuti se l' era pappato.
ogni volta che incontrava la gatta esclamava: 
Ahi Ahi... la Serafina... Ahi Ahi.


Chiese di Affori e Cassina Amata

 


La Serafina, come i personaggi suddetti non ci sono più, ma qualche Anziano a volte gli vien da dire: Ahh, di gatte come la Serafina non ce ne sono più, quella si che........
Questi Anziani vi salutano e se venite 
a Milano fate un giro ad Affori...
и если ты пришел, чтобы поездки в Милан Affori

Vedi " Affori, Aforis ad Forum El me paes... aprile 2013"



Ciao


Berto Bertone





 .

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